Con sei Determine del 3 marzo scorso, il Comune di Venosa comunica di aver ottenuto 280.000 euro per la progettazione definitiva ed il preliminare studio geologico di tre opere pubbliche programmate in passato riguardanti: a) alcuni tratti della Fiumara di Venosa; b) interventi di consolidamento lungo il Vallone del Reale; c) interventi nel Vallone del Ruscello, in corrispondenza del Convento San Francesco.
Per la scelta dei tecnici ai quali conferire gli incarichi il Comune si affida alla Centrale Unica di Committenza (CUC) del Basento-Bradano-Camastra con sede a Potenza, alla quale ha aderito il 31 agosto scorso con delibera di Consiglio Comunale n. 32. Come dovrà operare la CUC nella scelta dei tecnici? Mediante procedura negoziata tra almeno 5 operatori economici idonei allo svolgimento di attività attinenti ai servizi richiesti di progettazione, studio e indagini. Gli “almeno 5 operatori economici” da ammettere alla gara saranno individuati “previo sorteggio/selezione” fra tutti coloro che sono presenti nell’elenco di operatori economici attivo presso la medesima CUC.
È una scelta, questa del Comune di Venosa, che lascia increduli e sbalorditi. La Legge prevede, infatti, affidamenti diretti per i servizi di ingegneria e progettazione di importo inferiore ai 75.000 euro (D.L. 76/2020 conv. in L. 120, art. 1, c. 2, lett. a). E benché tutti gli incarichi da affidare siano al di sotto di tale importo, il Comune ignora questa previsione legislativa (saltandola nella determina con tre puntini sospensivi) e ricorre, invece, alla procedura negoziata prevista per gli incarichi di importo superiore ai 75.000 euro (art. 1, c. 2, lett. b) L. 120).
Perché lo fa? Lo può fare? Lo può fare senza darne una spiegazione e senza una direttiva dell’organo politico?
Non è facile rispondere a queste domande. Si possono solo fare ipotesi e considerazioni, sperando che sulla vicenda intervenga il Garante Comunale per la legalità e la trasparenza a portare un po’ di chiarezza.
Perché lo fa?
Non si vuole credere che lo abbiano fatto per ignoranza; probabilmente la scelta della procedura negoziata anziché l’affidamento diretto è stata dettata dalla volontà di essere particolarmente trasparenti nell’individuare i tecnici più meritevoli cui affidare gli incarichi. Se fosse così, su che base la CUC di Potenza dovrebbe dare più garanzie di trasparenza rispetto agli Uffici comunali di Venosa? Gli almeno 5 operatori da ammettere alla gara saranno scelti “previo sorteggio/ selezione” tra i presenti nell’elenco attivo presso la CUC. Ma la CUC non ha nessun elenco attivo dal quale attingere i 5 tecnici. Ed ammesso che ne faccia uno specifico per l’incarico ricevuto dal Comune di Venosa, perché a Potenza ci sarebbe più trasparenza di quella che sarebbe stata possibile assicurare a Venosa, anche ricorrendo, come la legge vorrebbe, all’affidamento diretto? Perché dunque non seguire qui, in loco, le procedure per l’affidamento degli incarichi? Le competenze non mancano certamente, visto che sino a pochi mesi addietro avevamo proprio a Venosa una CUC. Senza considerare che il ricorso alla CUC di Potenza avrebbe dei costi stimabili, per l’incarico in questione, ad alcune migliaia di euro. Ed infine: come può il dirigente dell’ufficio decidere autonomamente la procedura da seguire senza un indirizzo dell’organo politico?
Lo può fare? Può rinunziare all’affidamento diretto in favore della procedura negoziata e può, infine, delegare la CUC ad effettuare la procedura negoziata?
Sembra di no, essenzialmente per due ragioni: a) la legge nel semplificare ed accelerare le procedure per l’esecuzione delle opere e dei servizi non pare che dia la possibilità di scelta sulla strada da seguire, anche perché fissa tempi stretti per la conclusione della procedura di affidamento, pari a 2 mesi nel caso di affidamento diretto e 4 mesi nel caso di procedura negoziata, ipotizzando responsabilità per danno erariale a carico del Responsabile Unico del Procedimento (RUP) nel caso di sforamento dei tempi previsti (si veda art. 1, c. 1, del D.L. 76/2020); b) non rientra nelle competenze della CUC la scelta dei tecnici (ingegneri, architetti, geologi, etc) ai quali affidare la redazione dei progetti di opere pubbliche, scelta che – è detto esplicitamente – resta in capo ai singoli Comuni aderenti alla CUC (si veda art. 7, lett. d, convenzione allegata alla DCC n. 32/2020). Per questa ragione presso la CUC non è attivo nessun albo dal quale “previo sorteggio/selezione” individuare i 5 tecnici da ammettere alla procedura negoziata, come invece dichiarato nelle determine sopra citate. Di questa mancanza dell’albo dei tecnici presso la CUC si è accorto lo stesso Comune di Venosa nella successiva Determina n. 23/67 del 10/3/2020 con la quale viene riscoperto e aggiornato un albo comunale per i servizi di ingegneria e architettura, ma nulla si dice delle contraddittorie determine precedenti.
In conclusione: una grande confusione sulla quale riflettere per i danni che ne derivano per la nostra comunità in termini di ritardi nella progettazione ed esecuzione di opere pubbliche e in termini di possibilità di lavoro e reddito per i tecnici locali che –almeno nella stragrande maggioranza- pare non si siano accorti di nulla di quanto sta succedendo sul Comune di Venosa, tutti presi ad inseguire le pratiche per la detrazione del 110%.
Per saperne di più: DRG del 3.3.2021 n.15/48; n.16/49; n.17/50; n.18/51; n. 19/52; n.20/53. DRG n.23/67 del 10.3.2020; DCC n. 32 del 31.8.2020 e Convenzione CUC allegata. Art. 1 del D.L. n.76/2020 convertito in legge n. 120/2020.